Ci sono due zone, nell’Islanda remota, sconosciute quanto affascinanti: i fiordi ovest (Westfjords) e gli altopiani centrali dell’interno (Highlands).
L’Islanda è un luogo unico e meraviglioso ovunque, ma è anche, ultimamente, davvero molto gettonata.
I turisti sono tanti e sapete quanto io soffra i luoghi troppo affollati.
Poco male, perchè questo piccolo ma unico angolo di mondo regala tanto per tutti, come ha osservato una delle mie viaggiatrici.
E c’è spazio, infinito spazio, anche per quelli come me, e molti di voi!
Ci sono infatti due zone dell’isola che la stragrande maggioranza di chi si reca in Islanda ignora: i fiordi ovest (Westfjords) e le zone interne degli altopiani centrali (Highlands).
C’è una parola che accomuna queste due zone: REMOTO.
No, non potresti lavorare qui in remoto, perchè una delle comodità che mancano, in queste zone, è proprio la copertura telefonica e quindi la rete internet.
Mancano i distributori di benzina, e quindi sono di casa i cartelli che avvisano che troverai il prossimo riforimento di carburante dopo 300 km!
Manca l’asfalto, le strade sono sterrate per il 50% nei fiordi ovest e al 100% sterrate nelle highlands.
Nei fiordi, inoltre, le strade corrono a lato scogliera, o a pochi metri dal mare, o in mezzo alle montagne: qui non è obbligatorio il 4×4 ma caldamente consigliato.
Nelle highlands, invece, i numeri delle strade acquisiscono una F davanti al numero (F roads): la F sta per tante cose!
Sta principalmente per Fjallaback, che in islandese significa montagna.
La F sta per buche giganti, a tratti voragini, di quelle che quando te le trovi davanti pensi: “ok, si spaccherà tutto”
E F come paesaggi lunari, a tratti marziani, ma anche copiati dal paradiso terrestre.
Sta per fiumi islandesi da guadare!
Al momento del noleggio dell’auto, va specificata l’intenzione di percorrere le F roads.
Solo alcune macchine, infatti, sono autorizzate, per legge, e anche per non rischiare di rimanere nel fiume a farsi portare chissà dove dalla corrente!
Mancano i bagni, i bar, le accomodation.
Ma c’è tutto.
C’è il silenzio, quello vero, quello che fa rumore: quello che ti fa dire “ehi ascolta! Ascolta” e quell’assenza totale di suono ti scalda come una copertina di lana islandese.
C’è il cielo pesante, una cupola, più che un soffitto: l’orizzonte che ti trovi davanti è fatto del 99% di cielo e dell’1% di terra.
Una visione rara, per le nostre latitudini.
Ci sono le montagne islandesi, mai particolarmente alte, per noi abitanti sotto le Alpi.
Ma ehi, là sotto giacciono più o meno tranquilli, un numero imprecisato di vulcani.
Lassù, invece, sopra le montagne, giacciono più o meno tranquilli, intenti a resistere ai disastri umani, ghiacciai immensi, di cui non riesci, nemmeno con il grandangolo, a scorgerne i confini.
Ci sono i fiumi islandesi, che soprattutto sulla F208, quella del Landmannalaugar, incrociano più volte la pista e no, non ci costruiscono ponti, non ne defluiscono il letto: lì è tutto intatto, la Natura è realmente incontaminata.
L’uomo si adegua, senza disturbarla: un valore prezioso.
C’è il muschio di un verde fluo, ci sono le case degli elfi: si, gli elfi esistono.
Islanda remota: fiordi ovest e altopiani centrali.
E gli elfi si pietrificano, se escono allo scoperto alla luce del sole.
Quindi non buttare sassi sul tuo cammino, non lanciarli, potresti far male ad uno degli elfi o delle fate che popolano questi luoghi magici.
Gli islandesi cambiano la direzione delle strade, se queste si imbattono in una strana pietra: per tutti è solo una strana pietra, ma non per loro, non per noi.
Le pietre strane sono le case degli elfi, o gli elfi stessi.
Ho passato 20 giorni in questi luoghi magici con i miei viaggiatori, che sono stati colpiti dall’Islanda più vera, dura, preziosa, quanto me.
Questo, per me, è il regalo più bello.
Vi parlerò approfonditamente di questi due itinerari inediti, il Laugavegur e westfjords+Highlands, nei prossimi giorni.
E sono già entrambi nella programmazione dei miei viaggi per l’estate 2023!
E’ troppa la voglia di guadare i fiumi di nuovo, sentire quel silenzio, essere così dispersi nel nulla e farsi la doccia all’aperto!
E tu, ci credi agli elfi?
“Of all the paths you take in life, make sure a few of them are dirt.” John Muir
“Di tutte le strade che prenderai nella vita, assicurati che alcune di esse siano sterrate”
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